Giuseppe Zanardini, bresciano di nascita, dopo la laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Milano nel 1970, si trasferisce a Roma per studiare filosofia e teologia: viene ordinato sacerdote salesiano nel 1975. Nel 1978 parte per il Paraguay, per vivere con le popolazioni presenti nel territorio del Chaco. Per comprendere meglio e affinare la metodologia di lavoro con i popoli originari, si perfeziona in Antropologia Sociale all’Università di Londra. Ritornato tra gli indigeni, con gli sciamani e i “cacichi” (i leader), dà inizio a un tipo di educazione interculturale che favorisca le lingue e le culture di quei popoli e nello stesso tempo prepari i giovani indigeni al dialogo con le culture circostanti, essendo ormai impossibile vivere isolati senza avere contatti con gli altri. È stato chiamato dall’Università Cattolica di Asunción come professore di Antropologia Sociale e Direttore del Centro di Studi Antropologici della stessa Università e come direttore delle due prestigiose riviste Suplemento Antropologico e Estudios Paraguayos della medesima Università. Ha tenuto conferenze in tutti i Paesi dell’America Latina e dell’Europa e così pure in Turchia, India, Russia, Cina, Giappone, Australia e Angola. Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali. Grazie al suo impegno, nel 1992, si arriva per la prima volta nella storia del Paraguay indipendente all’approvazione nella nuova Costituzione di un capitolo dedicato ai diritti collettivi dei popoli indigeni.