Descrizione
Sono cresciuta e non ho più paura della Madre.
Non ho più paura dei suoi occhi che non sanno vedermi.
Non ho più paura delle sue mani che non hanno mai
imparato ad accarezzare (…).
Nata in un’Isola, dalla relazione di uno straniero con una donna del posto, la Bambina protagonista di questo racconto, a pochi anni di vita, viene affidata dal padre, prima di morire, alle Zie e portata in una città del Continente. Dopo dieci anni di vita serena trascorsa con le Zie, la piccola è costretta a ritornare nell’Isola, dalla Madre e a vivere con lei in uno strano Cortile, popolato da un’umanità che sembra uscita dalle favole che le raccontavano le Zie. La Bambina è smarrita perché si sente privata delle “Parole” ed è impaurita dallo strano comportamento della Madre, nella cui pancia sembra nascondersi uno “spiritaccio” che improvvisamente, senza alcun motivo apparente, la fa diventare cattiva. Per non perdersi del tutto, la Bambina scrive ogni giorno alla sorella gemella rimasta nella casa delle Zie e le racconta tutto ciò che le accade e solo la speranza di ricongiungersi a lei le dà la forza di andare avanti.
Diventata adulta, lasciata l’Isola, la Bambina deve fare i conti con il suo passato per capire, perdonare e ritrovare le Parole perdute che possono salvare sia lei che la Madre.
Ma il tempo è una grande conchiglia, quando hai percorso la sua spirale torni indietro e tutto ricomincia da capo. Nel ricordo il Cortile si anima, prendono vita tutti i personaggi che l’hanno popolato, tra cui: i Bambini, la Nonnina, “la Sciamana-cuntatura” che vede cose che altri non vedono e sa cose che altri non sanno. Tra sogno e realtà si ricompone una storia dentro un tempo scandito, sin dall’inizio, dalla presenza della Luna e del Mare.
Una scrittura che accoglie parole, espressioni di un dialetto arcaico e musicale, il siciliano, che lega i vari piani del racconto facendoli scorrere, senza forzature, l’uno nell’altro.
L’Autrice: Maria Cannata nasce a Catania “sotto il segno dei Pesci” e si laurea in Lettere Moderne con una tesi sulla Medea di Corrado Alvaro. All’inizio degli anni ‘80 si trasferisce a Verona dove tuttora insegna nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Nel 1987 consegue il diploma di perfezionamento in Storia all’Università di Urbino. Nel 1995 diviene Presidente del Circolo della Rosa di Verona, luogo che fin dall´inizio (marzo 1992) si configura come spazio per iniziative, incontri, produzione e circolazione di saperi femminili. All’interno del Circolo nel 2005 fonda, insieme ad alcune amiche, Archivia-Centro Documentazione Donna.