Descrizione
Agar, Anna, Gomer, Rut, Ester, Maria e molte altre: è la Ruah del Signore presenza materna e femminile di Dio – Una collezione di ritratti femminili in cui ritrovare e contemplare con semplicità quello che Dio ha rivelato alle nostre madri nella fede, secondo il metodo dalla Lettura popolare della Bibbia.
Viviamo un’epoca di venti deboli, incapaci quasi di farci navigare in mare aperto. Abbiamo respiri corti, spesso in affanno, che a fatica permettono di farci camminare verso un’umanità condivisa e solidale. La voce delle donne, che esce dai testi biblici, ha la capacità e la freschezza di indicarci nuove pratiche e nuovi linguaggi che aprano al respiro della Vita. Dal loro grembo e dalle loro parole/azioni sgorga la difesa della Vita e per questo il volto del vero Dio “amante della Vita”. È una voce spesso messa a tacere da uomini-maschi detentori del potere e del sacro. Per secoli, una coltre maschilista ha avvolto la loro voce e nascosto le loro azioni. Sandro Gallazzi e Annamaria Rizzante sanno, con grande maestria e attenzione, ridonarci la voce e le gesta di queste donne bibliche, vere teologhe di un Dio che è “presenza liberatrice” in mezzo a noi. Scopriamo così, percorrendo queste pagine, in cui incontriamo Agar, Anna, Gomer, Rut, Ester, Maria e molte altre, quel vento di coraggio e di tenerezza che aleggia in tutta la storia biblica: è la Ruah del Signore, presenza materna e femminile di Dio, madre e padre della Vita.
Dall’INTRODUZIONE
“Fare teologia è parlare di Dio. Molte persone e in molte maniere hanno parlato e continuano a parlare di Dio. A volte le teologie son diventate ideologie a servizio dei potenti, si son trasformate in religioni, giustificando riti, strutture, dottrine e norme morali. Troppe volte le teologie sono diventate dogmi rigidi, eterni ed immutabili, incapaci di dialogare con teologie differenti. Molta vita è stata tolta, molta violenza fu giustificata in nome del dio e degli dei delle teologie.
Nei testi biblici incontriamo queste stesse situazioni: teologie che diventarono teocrazie per legittimare re e sommi sacerdoti ed esigere tributi, offerte e sacrifici per alimentare santi e potenti, considerati, contemporaneamente, rappresentanti, mediatori e bocche, parlanti e mangianti, di un dio potente, altissimo e sempre insaziabile.
C’è, però un’altra teologia: una teologia che non è frutto delle speculazioni ideologiche degli esperti, parlatori compulsivi, al servizio del potere. È una teologia che viene dalla “rivelazione”, che viene da un Dio che si lascia vedere, si lascia conoscere. È quello che Gesù ha detto, andando, come sempre, al contrario della logica ufficiale dei sacerdoti e dei dottori della legge:
Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto
queste cose ai saggi ed agli esperti e le hai rivelate ai piccolini. Sì, o Padre,
perché cosi hai voluto. (Mt 11,25-26; Lc 10,21-22)
Saggi ed esperti sono teologi inutili, falsi profeti: non conoscono le cose di Dio; Dio si è nascosto a loro e si è rivelato ai piccolini.
È dalla loro bocca che possiamo sentir parlare di Dio in un modo diverso, di un Dio diverso. Loro ci parleranno del Dio degli esclusi, dei poveri, degli ultimi. È il Dio dei profeti e delle profetesse, di
Maria e di Gesù, sacrificato in nome della teologia ufficiale.
È per questo che noi teologi/ghe non dobbiamo correr dietro a visioni di iniziati né a speculazioni di saggi. Noi dobbiamo, semplicemente, aprire le nostre orecchie a quello che dicono, molte volte anche senza parole, coloro che una società escludente e ingiusta ritiene un avanzo, il “resto” che non serve più a niente.
La teologia, così come la profezia, nascono dalla fedeltà al Dio dei poveri e dalla fedeltà ai poveri di Dio. Questa duplice e indissolubile fedeltà ci ha portato ad ascoltare con attenzione e con entusiasmo la sempre sorprendente e indescrivibile ricchezza della voce delle donne che esce dai testi biblici. Le donne, madri, sorelle, amanti, complici della vita, sono state capaci di conoscere e di parlarci di un altro Dio.
A loro dobbiamo tutte le maggiori e più belle rivelazioni sul “nostro” Dio. Gli uomini, dopo, hanno organizzato e sistematizzato queste rivelazioni e, quando al potere, molte volte, le hanno sfigurate, deturpate, hanno cercato di dimenticarle.
In questa collezione di ritratti femminili abbiamo voluto ritrovare e contemplare con semplicità quello che Dio ha rivelato alle nostre madri nella fede.”