Descrizione
Nel saggio che dà il titolo a questo libro Fabrizio Forti è molto chiaro: quando chi soffre è preso nella morsa dell’educazione e dell’affermazione di sé (per non parlare della rete di rapporti familiari spesso deteriorati o ampiamente guasti), può cercare insieme agli altri una soluzione per ripartire interpretando il proprio sforzo quotidiano e il ruolo svolto nella comunità come un gioco, o una serie di giochi in cui impegnarsi in modo appassionato, ma critico. Padre Fabrizio Mario Forti (1949-2016) è stato una figura autorevole nel contrasto al disagio psichico, relazionale e sociale in Trentino negli ultimi trent’anni del Novecento e nei primi sedici del Duemila. Nel corso della sua vita ha creato e promosso numerose realtà oggi attive. Il suo impegno per la pace si è esteso in ambito internazionale negli anni Novanta con l’incarico di segretario nazionale della Commissione «Giustizia, Pace, Ecologia» dei Frati minori cappuccini italiani, le missioni diplomatiche e le marce nella Bosnia straziata dalla guerra. Questo volume raccoglie articoli e interventi dispersi per lo più in varie sedi – su riviste e fogli autoprodotti – e una serie di lezioni sul disagio psichico di un maestro indimenticabile: rigoroso e insieme irriverente.
Curatori del volume:
Walter Nardon Dopo la laurea e il dottorato di ricerca ha insegnato Letteratura italiana contemporanea e Didattica della Letteratura italiana all’Università di Trento, dove coordina una sezione del Seminario Internazionale sul Romanzo. Ha curato varie pubblicazioni su questi temi. Scrive per lo più racconti e saggi. Fra i suoi libri, L’illusione e l’evidenza (2016), Sibber (2014). Collabora a «Nazione Indiana», «Zibaldoni» e ad altre riviste. Insegna in un liceo.
Silvio Toniolli Dopo il diploma di magistero in Scienze Religiose e alcuni anni di insegnamento nelle scuole superiori si è impegnato nel settore del disagio: a Casa Lamar (Gardolo, Trento) con i malati di Aids; a Valle Aperta (Altavalle, Valle di Cembra) con sofferenti di disagio psichico e relazionale; è quindi passato a occuparsi di madri e bambini in difficoltà (Casa Accoglienza «La Vita – Padre Angelo», Trento). Nel 2018 è tornato a Valle Aperta. Con Alberto Folgheraiter ha scritto Beppa. La mamma delle mamme (2014).