Descrizione
«Con la mia opera tutta ho voluto sfatare il giudizio del volgo che mi riteneva ateo, cioè non credente in Dio, solo perché non credevo in un theós costruito dalla teologia ad immagine umana, ma ho sempre creduto in un Dio immanente alla natura, un Dio eterno, perfetto e necessario. Sommamente amabile, dal quale tutto dipende e nel quale tutto ritorna!» Baruch Spinoza
Che cosa hanno da dirsi Baruch Spinoza, filosofo del XVII secolo, espulso dalla sua comunità e accusato di ateismo, e un prete cattolico del XXI secolo? Inaspettatamente molto… Essi infatti si confrontano dando vita a un dialogo che indaga con estrema sincerità temi tra i più significativi del pensiero filosofico e religioso di tutti i tempi: la definizione di Dio, il ruolo dell’interpretazione della Sacra Scrittura nella costruzione della fede, la dimensione universale di Gesù, la definizione di rivelazione, il senso delle religioni storiche con le loro leggi, dogmi e culti. Baruch Spinoza esprime con semplicità il suo pensiero ed è difficile non accorgersi della sua ricerca sincera della verità… egli infatti vuole liberare dalla superstizione e dall’irrazionalità il discorso religioso, vuole farsi testimone di un Dio che, superato l’antropomorfismo, venga colto come la ragione del tutto e di tutti.
PAOLO ZAMBALDI (Bolzano, 1985). Ha frequentato il Seminario Maggiore di Bressanone completando la sua formazione tra Milano e Innsbruck. È stato ordinato a Bressanone nel 2016. Attualmente è cooperatore in due parrocchie bolzanine insieme ad altri incarichi pastorali. Dal 2018 gestisce il blog “Leggere i segni dei tempi” (http://www.donpaolozambaldi.it/). Per Gabrielli editori ha collaborato al libro collettivo La goccia che fa traboccare il vaso. La preghiera nella grande prova (a cura di Paolo Scquizzato 2020).