Descrizione
Il libro si apre con una speranza di futuro e si chiude con un pugno di versi dal titolo: “Domani”.
È questo, in fondo, l’obiettivo di tutta la raccolta delle cose narrate: vivere, secondo buone regole, l’oggi per il domani. Per poterlo raggiungere bene, inserirvisi con dignità e poterlo godere, con lucidità di mente.
Un percorso responsabile su cui condurre la propria esistenza, che non può prescindere dai binari dei corretti “stili di vita”, ove, per un verso si suggerisce il rispetto di buone regole comportamentali per salvaguardare la parte fisica del nostro corpo, e per un altro verso si suggeriscono idonee modalità per mantenere sana la parte intelletttiva.
Sono necessari buoni stili di vita anche per preservare il cervello, che non può progredire se non possiede il senso del suo valore: la coscienza di sé.
La sua buona alimentazione avviene attraverso la memoria. Memoria di cose vissute o di cose sentite raccontare. Non importa di che tipo. Basta che venga mantenuta viva, perché, oltre a costringere alla riflessione e quindi a capire meglio lo scopo e la giusta modalità del vivere, la memoria, mentre viene esercitata, tende a ben nutrire costantemente il cervello, preservandolo da quelle tristi patologie che, al nostro tempo, compaiono in maniera sempre più frequente: il morbo di Alzheimer, le demenze, le amnesie senili.
Esercitare la memoria, anche con racconti garbati e incuriosenti, significa dunque fare prevenzione sanitaria.
Ed è anche questo un messaggio dei nostri vecchi: loro, il rito del raccontare, lo facevano continuamente.
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