Il potere nella Chiesa: quale profezia?

Tentativo di comprendere il potere e di accogliere la pratica del servizio di Gesù

 13,00

Carta del Docente


Autore: Vincenzo Zambello
Prefazione di Luigi Bettazzi
ISBN: 978-88-6099-363-2
Pagine: 192
Formato: 13,5 x 20,5
Anno: 2017
Anteprima: Disponibile

Descrizione

Comprendere il potere e accogliere la pratica del servizio di Gesù

Quel che sembra una contestazione alla nostra Chiesa in realtà è un invito a tutti a riflettere sul Vangelo e ad accettarlo – singoli e comunità – come norma di vita, come esercizio, a tutti i livelli, di un potere da vivere con spirito di servizio. Questo emerge nella preghiera conclusiva, dove si chiede scusa a chi si sentisse offeso, ma si auspica che “i poveri che leggeranno questo testo si rallegrino, si sentano interpretati, felici”; ed emerge anche dalle risposte cordiali, incoraggianti, che, prima il Cardinale Martini poi lo stesso Papa Francesco, tramite la sua Segreteria, han voluto dare, su questi temi, a don Vincenzo Zambello e alla sua comunità del Brasile.
“Grazie davvero per questo libro: farà del bene a chi lo legge con animo attento e sincero, e a tutta la Chiesa.” (Mons. Luigi Bettazzi)

Dalla Prefazione di Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea

“E’ proprio il Concilio Vaticano II che ha dato i principi per le riflessioni che il libro [di Vincenzo Zambello] sviluppa… Papa Francesco, dopo cinquant’anni dal Concilio (…) lo sta mettendo in pratica, soprattutto esaltando la Chiesa dei poveri e la sinodalità…
Questo nostro libro prende sul serio il Vangelo in tanti passi troppo trascurati nella pratica, così esigenti sul piano individuale (soprattutto in quello del sesso), ma così timidi sul piano sociale, che porterebbe a contrastare modelli troppo lontani dall’insegnamento di Gesù…
Quel che sembra una contestazione alla nostra Chiesa in realtà è un invito a tutti a riflettere sul Vangelo e ad accettarlo – singoli e comunità – come norma di vita, come esercizio, a tutti i livelli, di un potere da vivere con spirito di servizio.”

Il battesimo dei poveri, di Alex Zanotelli

Dal testo in Appendice: …nell’Evangelii Gaudium Papa Francesco spiega il motivo per il quale egli desidera una Chiesa povera per i poveri. Bergoglio deve aver appreso tutto questo nelle periferie di Buenos Aires, le villas miserias. È stata una lenta conversione anche per Bergoglio che lo porta ora ad invitare i preti, i religiosi, i cristiani ad uscire dalle sacrestie e a scendere nei bassifondi della storia e della vita. In questo spirito nella veglia di Pentecoste 2013 proprio Papa Francesco affermava: “Noi non possiamo diventare cristiani inamidati, quei cristiani troppo educati che parlano di cose teologiche, mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo, quelli che sono la carne di Cristo. Questo il problema: la carne di Cristo, toccare la carne di Cristo, prendere su di noi questo dolore dei poveri…” Anche Don Vincenzo Zambello ha incontrato la carne di Cristo negli impoveriti delle favelas del Brasile e i poveri lo hanno convertito alla Chiesa povera che cammina con i poveri. Anch’io come missionario sono stato convertito dai baraccati di Korogocho, una delle tante baraccopoli di Nairobi, capitale del Kenya.

Francesco: rompere con la tentazione del costantinismo e con le conseguenze letali del suo potere, di Sergio Tanzarella

Dal testo in Appendice: “Per i poteri questa ideologia di cristianità avvolta nell’incenso e imbevuta di liberalismo economico e di occidentalismo dei valori è in grado di assicurare una società modellata sulle parole d’ordine della competizione, della meritocrazia e dell’individualismo. Edulcorato quanto basta da renderlo innocuo questo presunto cristianesimo funzionale al potere è in grado di offrire risposte senza domande. La condizione di morte di miliardi di esseri umani non importa poiché sembrano valere molto di più le alleanze con il potere in grado di garantire quei privilegi necessari per svolgere la missione. Generose beneficenze in cambio del silenzio o di rassicuranti giustificazioni che le leggi del mercato abbiano diretta relazione con la legge di Dio. È quella ideologia di cristianità che arma e giustifica le guerre, anche quelle travestite da missioni di pace e da guerre umanitarie. Essa ha un motto “A me che importa” che Francesco a ben stigmatizzato, con immaginabile scandalo e rabbia di produttori e venditori di armi e di politicanti che sulla guerra fondano i grandi finanziamenti di cui dispongono per comprare il consenso…”

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